Sui resti dell’antico palatium comunitatis alla metà del XV secolo fu edificato il nuovo palazzo dei Conservatori, detto impropriamente del Capitano; venne nominato nel Settecento del Ridotto dei nobili, in quanto luogo del loro ritrovo.
Nel 1995 sul lato che affaccia su piazza Almerici è stata posta una lapide con i nomi degli ebrei “cesenati” uccisi, giacché proprio qui di fronte per circa un secolo, dai primi del 1400, vi fu la sinagoga della comunità ebraica cittadina.
Dopo l’attentato partigiano del 18 gennaio 1944 alla casa del fascio di Palazzo Fantaguzzi in Corso Umberto I (oggi Sozzi), divenne questa la nuova sede cittadina del Partito fascista repubblicano, ma utilizzata anche per detenzioni e torture dei prigionieri.
Qui infatti venne portato l’ebreo viennese Bernhard Brumer, arrestato il 9 agosto 1944 da fascisti cesenati della “banda Garaffoni”. Con lui era stato arrestato anche il giovane seminarista Adamo Carloni, nella cui casa di San Vittore Brumer, la moglie Helene Rosenbaum e la suocera Henriette Uiberall erano riparati da Cesenatico dopo l’arrivo dei tedeschi.
Il giorno successivo i coniugi Brumer vennero consegnati al carcere giudiziario di Forlì, dove rimasero circa un mese, quando vennero prelevati in due momenti diversi (5 e 17 settembre) e uccisi nelle stragi dell’aeroporto.