La casa di cura San Lorenzino

Cesena / Cesena - La persecuzione degli ebrei

La casa di cura San Lorenzino

Fondata nel 1938 dal dottor Elio Bisulli, fin dall’inizio vi prestò la sua opera il Prof. Achille Franchini, socialista noto per il suo antifascismo, stimatissimo chirurgo primario dell’ospedale civile di Santarcangelo di Romagna, che fece nascondere per un breve periodo la famiglia Lerher (padre, madre e due bambine) tra gli ammalati della casa di cura cesenate in accordo col giovane collega.
Presso l’ospedale di Santarcangelo egli nascose invece Emma Jacchia (Cesena, 4 luglio 1886, moglie di Urbano Dellamore, madre di 4 figli, casalinga, di cittadinanza italiana e religione israelitica, residente in via Cesare Battisti 10, poi in via Chiaramonti 44), fino a quando ella venne accolta dal parroco di San Tommaso, nelle vicinanze di Cesena, dove si trattenne fino al passaggio del fronte.
Il professor Franchini protesse anche una trentina di persone, provenienti per la maggior parte dalla Romania, che passando successivamente per Zagabria, per Adria e per Rovigo, in ultimo si erano disseminate nei dintorni di Cesena.


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