In quest'edificio i Fasci femminili offrono sostegno e ristoro alle mondariso in partenza. Le autorità fasciste cercano di controllare la produzione del riso, ma nonostante l'intensa attività di reclutamento nella primavera del 1944 non tutte le mondariso vogliono partire. A maggio i Gruppi di difesa della donna le invitano all'agitazione e alla lotta contro tedeschi e fascisti, considerato che «ogni chilo di riso in meno che andrà ai tedeschi sarà un giorno in meno di guerra e distruzione». Chi ha bisogno di guadagnare ed è costretta ad andare, lo fa esigendo e ottenendo salari adeguati e il miglioramento del vitto e delle condizioni lavorative.
Nello stesso periodo nelle fabbriche di tutta la provincia, in seguito all'invito congiunto del CLN, del PCI e dei GDD, la produzione è sabotata in vari modi e con successo, a volte con la complicità della direzione: si trafugano materie prime, si fanno suonare le sirene d'allarme senza motivo, si mettono fuori uso i macchinari.