Il giovane ferroviere Belletti, secondo la versione più nota, rientrando dal lavoro all’alba del 15 novembre 1943, passa casualmente nei pressi del Castello, mentre era in corso la strage. Viene inseguito per non essersi fermato all’alt e viene assassinato in via Boldini.
Nel processo svoltosi nel marzo 1948 ai presunti autori della strage, emerge anche un’altra versione: nei confronti di Belletti fu perpetrata una vendetta personale, forse addirittura di carattere passionale, messa in atto da un repubblichino, che uccidendo Belletti volle liberarsi di un possibile rivale (Antonella Guarnieri, Ferrara 1943. Dal 25 luglio a Salò.“Nuova” Interpretazione della Lunga Notte, 2G editrice 2005)