Villa Cucchi fu uno dei luoghi di tortura più terribili del regime fascista, in cui operarono gli agenti dell'Ufficio Politico investigativo (UPI), una sezione della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR).
L'UPI di Reggio Emilia era già attivo nel novembre-dicembre del 1943 al comando del capitano Cesare Pilati. Gli uffici avevano sede in Viale Timavo presso la caserma "Mussolini" e disponevano, per compiere gli interrogatori, del Carcere dei Servi.
Nei mesi successivi, gli uomini dell'UPI andarono alla ricerca di un luogo ancor più appartato, per poter svolgere la loro attività criminale con maggior riservatezza e sicurezza. Villa Cucchi fece al caso loro.
Negli ultimi giorni di settembre del 1944, il comando provinciale della GNR occupò la villa e il 14 ottobre il capo della provincia Almo Vandelli ne ordinò la requisizione. La direzione dell'UPI fu affidata al maggiore Attilio Tesei, che si incaricò di accentuare ulteriormente la ferocia degli interrogatori.