All’interno di Palazzo Carmi, dove oggi si trova l’Archivio di Stato di Reggio Emilia, durante il ventennio aveva sede la Federazione provinciale del Partito Nazionale Fascista. Temporaneamente chiusa dopo i fatti del 25 luglio 1943, la sede fu riaperta ufficialmente il 26 settembre per ospitare gli uffici del Partito fascista repubblicano.
Il potere fascista si riorganizzò rapidamente sotto la protezione tedesca, deciso ad utilizzare il pugno di ferro per ristabilire il controllo sulla provincia.
La debolezza del fascismo locale di fronte ai primi atti dell’azione partigiana portò a una progressiva esasperazione delle gerarchie repubblicane. Incapaci di riattivare le strutture di potere precedenti al 25 luglio e sempre più isolati dalla comunità locale, i fascisti reagirono con ferocia, rendendosi responsabili di numerosi stragi e rappresaglie nei confronti della popolazione.