Il 3 novembre 1944 i partigiani della Prima zona liberano Soliera per dimostrare la propria forza. Tante donne partono da Limidi per manifestare nella piazza del capoluogo: chiedono pane, maledicono la guerra e aiutano i partigiani a distruggere i registri di leva. Alcuni abitanti temono una punizione, ma per giorni non succede nulla. Alle 8 del 14 novembre però i fascisti entrano nelle case di Limidi, sorprendono gli abitanti e radunano circa 350 persone nello “slargo” di fronte all’osteria Arletti. Fra gli ostaggi ci sono molte donne, accusate di aver preso parte alla liberazione dimostrativa di Soliera. I repubblicani caricano 104 ostaggi – di cui 25 donne – sui camion e li portano all’Accademia militare di Modena. Li trattengono per sette giorni, minacciandoli più volte di fucilazione, mentre i partigiani trattano con il Comando tedesco per liberarli. Fra il 21 e il 22 novembre gli uomini in età di leva sono trattenuti per il lavoro coatto, gli altri invece vengono rilasciati.