La chiesa di San Nicolò al Porto, posta in prossimità della Stazione ferroviaria, svolge durante gli anni della guerra un’importante funzione aggregativa. Proprio qui, sotto la guida del parroco antifascista don Augusto Campana, si ritrovano cattolici e universitari contrari al regime.
L’edificio viene gravemente danneggiato dal bombardamento del 26 novembre 1943; rimangono in piedi solo il campanile e la cappella maggiore. In seguito al bombardamento, le riunioni clandestine cessano e l’edificio viene abbandonato.
Solo nel 1955 la chiesa verrà ricostruita dalle fondamenta e nuovamente consacrata, rimanendo fino a oggi frequentato luogo di culto.