Dal 16 settembre è la sede del neocostituito partito fascista e dal marzo del ’44 anche del 3° battaglione GNR Brigata nera "A. Capanni". Agli inizi guidato da un triunvirato formato da Paolo Tacchi, Gualtiero Frontali e Perindo Buratti, dal dicembre dello stesso, dopo un'assemblea tenuta presso il Cinema Impero, il comando in breve tempo dipende dal solo Tacchi.
In precedenza questo luogo era la colonia elioterapica; dal momento in cui diviene caserma è la sede del terrore riminese. Da qui partono i rastrellamenti sia per il controllo del territorio in chiave antipartigiana, sia per arrestare e condurre al lavoro coatto i civili necessari a costruire le difese sulla Linea Gotica nell'impresa Todt. Numerose sono le vittime che raccontano della violenza di questi arresti, specialmente nei confronti di quegli uomini in età da militari: questi venivano malmenati poi gettati nelle vicine acque del fiume Marecchia, impedendo loro di risalire percuotendogli le mani.
Il 10 maggio 1944, dopo lo scontro a fuoco avvenuto presso l'Arco d'Augusto, sono qui portati e maltrattati i patrioti arrestati subito dopo, tra cui Sara Croce (moglie di Decio Mercanti) con il figlio Oddo, Libero Missirini, Alfredo Neri e altri.
Per mitigare la cattiva fama che riguardo a questo luogo si stava creando, i fascisti decidono di distribuire qui cibo per la popolazione.