Soldati, in gran parte alpini, nati e cresciuti su questi monti, sbandati dopo l'8 settembre 1943, sfuggiti alla cattura dell’esercito d’occupazione tedesco e renitenti alla leva di Salò, datisi alla macchia, rifugiatisi in case e stalle, giovani uomini in cerca di riscatto; e giovani donne, fino a quel momento relegate esclusivamente in ruoli ancillari e di cura, che divennero soccorritrici, staffette, informatrici, combattenti, spie.
Gente contadina, da sempre in lotta, contro la miseria, prima ancora che contro la guerra e il regime. Ribelli della montagna. Gente che conosceva poco del mondo, quanto bastava della politica e moltissimo invece della propria terra. Quella parte di montagna dell'Appennino tosco-emiliano – situata a est del passo della Cisa, alle spalle della Linea Gotica – che, dopo l'8 settembre '43, diventò all'improvviso protagonista della storia.
Resistenza mappe Monchio delle Corti e Palanzano a cura di ANPI sezione di Monchio e Palanzano e Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma.
Ricerca, testi e coordinamento: Irene Sandei
Fonti iconografiche e documentarie: materiale raccolto da soci e socie della sezione ANPI di Monchio e Palanzano; Archivio Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma; https://www.mabappennino.it/il-progetto-mappe-di-comunita/