Via Sforza Pallavicino 6-8 – Il controllo tedesco su depositi e produzione di armi: l'Arsenale militare e la Direzione d'Artiglieria

Piacenza / Il nemico in casa. L’occupazione tedesca

Via Sforza Pallavicino 6-8 – Il controllo tedesco su depositi e produzione di armi: l'Arsenale militare e la Direzione d'Artiglieria

Nell'Arsenale militare e nella Direzione d'Artiglieria lavoravano circa 3.000 civili militarizzati. Con l'occupazione tedesca le strutture passano sotto il controllo germanico, che soffoca sul nascere ogni tentativo di sciopero delle maestranze, minacciate di deportazione per atti di sabotaggio e attività antitedesca.

Nell'estate del '44 i nazifascisti perdono il controllo dei 2/3 della provincia. La GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) commissiona allora la costruzione di un autoblindo per effettuare i rastrellamenti antipartigiani. Dall'Arsenale usciranno così tre “tullon dla vardüra”, come verranno chiamati a Piacenza, ottenuti modificando autocarri preesistenti con l'aggiunta di blindatura, torretta, mitragliatrici. Quello commissionato dalla Brigata Nera Mussolini di Lucca cercherà inutilmente di proteggere il Duce nella sua fuga da Milano verso la Valtellina.

Al di là del muro si trova la grande area militare nella quale il decennale impegno dei Comandi ha consentito il recupero di importanti manufatti antichi tra cui i resti del castello farnesiano, e oggi la salvaguardia del patrimonio archivistico che testimonia la storia della struttura militare e produttiva.

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