Tempietto della Memoria

Il Tempietto della Memoria è dedicato in particolare agli ebrei vittime della Shoah e, più estesamente, a tutte le vittime dei campi di sterminio nazisti. È collocato, non casualmente, sul lungofiume del Lamone dedicato a Amalia Fleischer, insegnante ebrea arrestata il 4 dicembre 1943 a Faenza e deportata da Milano ad Auschwitz il 30 gennaio 1944.

Si tratta di un manufatto dell'antico sistema fognario trasformato da un intervento artistico dell'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica "Gaetano Ballardini", consistente nella realizzazione da parte di un gruppo di allievi, coordinati dai professori Oscar Maretti e Aldo Rontini, di due grandi pennellature di gres applicate sulle pareti esterne poste a est e a ovest.

Esse recano una i nomi dei più importanti campi di morte e di lavoro coatto del nazismo (compresi i campi Fossoli e della Risiera di S. Sabba), l'altra le categorie degli sterminati e dei perseguitati, indicate anche con i relativi segni distintivi (portati sulla divisa dai prigionieri): ebrei, zingari, omosessuali, deportati politici, testimoni di Geova, apolidi, asociali, delinquenti comuni.