Lungo il Po, tra guerra e Resistenza da Casale di Mezzani a Sacca di Colorno

A Mezzani l’adesione alla Resistenza fu precoce. I primi nuclei partigiani erano soliti a riunirsi nei cimiteri o sulle barche nel fiume Po. Alcuni aderirono alla 78° brigata Garibaldi Sap prodigandosi in spettacolari azioni di sabotaggio lungo la zona rivierasca del Po: rovesciamento di materiale tedesco in fiume, affondamento di draghe nemiche, sottrazione di bestiame che i tedeschi avevano rubato alla popolazione locale. 

Il resto, quasi una sessantina, quando giunse il momento di salire in montagna nell’estate 1944, si costituirono in distaccamento, (“Distaccamento Po”) e raggiunsero le formazioni partigiane che combattevano sull'Appennino. Motivati da un robusto legame identitario col territorio d'origine e da un forte vincolo di amicizia fra di loro, mal sopportarono la lontananza dal loro paese. Inquadrati inizialmente nella 12a brigata Garibaldi, vicino a Bardi, riuscirono a farsi trasferire prima in Val Baganza, nella zona di Calestano, poi, successivamente, nella Brigata Pablo sui monti più vicini a casa. Scendendo dai monti compirono numerose azioni contro i nazifascisti di stanza a Mezzani e nei giorni 25 e 26 aprile una squadra del “Distaccamento Po” guidò l'insurrezione nel paese liberandolo definitivamente da tedeschi e fascisti.

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Autore: Domenico Vitale