Fontanaluccia di Frassinoro

A Fontanaluccia ha sede il primo “ospedale” partigiano della zona libera.

Una prima infermeria viene allestita nelle scuole di Case Cerbiani, un edificio di recente costruzione con acqua corrente e impianti igienici. La dirige il dott. Gerolamo Andreaoli, antifascista azionista sfollato a Fontanaluccia. Con lui il dott. Luigi De Toffoli che, inizialmente fatto prigioniero dai partigiani di Armando (Mario Ricci), aderirà alla causa resistenziale.

Con l'inizio del rastrellamento di fine luglio 1944 (operazione Wallenstein III), si rende necessario evacuare i feriti; i meno gravi sono spostati a Civago, i più gravi vengono nascosti lungo i fossi e poi presso le Predelle, in un edificio agricolo al limitare dei boschi. I tedeschi incendiano la scuola e dai primi di settembre i feriti sono spostati in parte presso l'Ospizio di Don Mario Prandi e in parte presso la nuova infermeria di Case Cattalini (Civago). In questa seconda fase l'ospedale dell'Ospizio offre cure non solo ai partigiani ma anche alla popolazione civile e ai militari alleati.

Targhe commemorative sono presenti all'esterno delle scuole elementari, dell'Ospizio, ancora attivo come Casa della Carità, e alle Predelle, raggiungibile tramite un sentiero.