Antonio Dalla Valle e la famiglia Tambini, formata dai coniugi Aurelio e Amelia e dai figli Vincenzo e Rosita, fecero parte di una catena di soccorritori che a Bagnacavallo salvò la vita a due famiglie di ebrei provenienti da Fiume, i Weiss e Galandauer.
Ad avvisare delle imminenti retate nazifasciste fu il maresciallo Ezechiele Maccacaro, comandante della stazione dei carabinieri di Bagnacavallo, amico dei Tambini. I Weiss-Galandauer furono aiutati dai Tambini a nascondersi nelle campagne. Vennero accolti da Antonio Dalla Valle, cantoniere di Bagnacavallo, che li ospitò per un mese nella sua casa colonica che collegò con un tunnel a un rifugio scavato sull’argine destro del fiume Senio.
Tutta la famiglia Weiss-Galandauer riuscì a fuggire dall’Italia e salvarsi in Svizzera.
Vincenzo Tambini fu arrestato, ma rilasciato pochi giorni dopo.
Antonio Dalla Valle continuò a ospitare e a soccorrere ebrei in fuga: una notte ne ebbe in casa 28. Verso la fine del 1944, quando i tedeschi si assestarono sul Senio, la sua casa fu minata e fatta saltare: così finì la sua opera a favore degli ebrei.