Battaglia e rappresaglia di Sabbiuno di Castel Maggiore

La mattina del 14 ottobre 1944 tedeschi e fascisti effettuarono un rastrellamento a Castel Maggiore. Partirono dalla cascina di Gaetano Guernelli, in località Sabbiuno di Piano, dove si erano riuniti alcuni dirigenti della Resistenza locale, tra cui il vice comandante delle Sap Araldo Tolomelli. I presenti furono posti in stato di arresto con gli altri rastrellati, ma la sorella di Tolomelli riuscì ad avvisare gli uomini del locale distaccamento gappista che, giunti alla cascina, ingaggiarono un violento conflitto a fuoco con i nazifascisti. Approfittando della confusione, Tolomelli riuscì a fuggire, molti fermati invece rimasero in mano nemica. Il comandante dei Gap, Franco Franchini, venne ferito a morte. I gappisti si sganciarono nel vano tentativo di salvargli la vita e contarono altri due morti: un tedesco rimasto ignoto e il cecoslovacco Joseph Goven, entrambi disertori della Wehrmacht. Fonti partigiane parlarono di una trentina di vittime tra i fascisti, questi segnalarono ufficialmente sei morti. Poco dopo lo scontro, i fascisti fucilarono 33 persone del posto per rappresaglia.