montagna

La Resistenza in montagna

Bettola di Vezzano sul Crostolo (RE), 24 giugno 1944

La strage più grave di tutta la guerra nella provincia di Reggio Emilia viene attuata il 23 giugno 1944 in località Bettola, da una unità della Feldgendarmerie (Polizia militare dell'esercito) di Casina. Nella notte del 22, i partigiani avevano tentato di sabotare il ponte qui collocato, così da interrompere il transito sulla SS63.

L'azione strategica, e l'azzardato tentativo di reiterarla, erano falliti. L'unico risultato è l'uccisione di tre militari tedeschi durante uno scontro a fuoco nel corso della giornata del 23. Le conseguenze di tale operazione si rivelano di una violenza inaudita. La notte successiva infatti scatta la rappresaglia. I tedeschi assalgono la Locanda presso il ponte, che ospitava civili sfollati e di passaggio, e la casa adiacente. Vengono uccisi tutti i civili presenti: uomini, donne e bambini. La vittima più giovane fu Pietro Varini di 18 mesi, la più anziana il settantaquattrenne Liborio Prati. Le 32 vittime, infine, vengono date alle fiamme all'interno della locanda distrutta. 

Esse sono ricordate da una lapide scoperta nel 1946 nell'atrio del municipio di Vezzano; e da una composizione monumentale inaugurata nel 1985 nei pressi della frazione di Bettola.


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