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La Resistenza in montagna

Villa Minozzo (RE)

Nella notte del 19 maggio 1944 viene effettuato presso Lama Golese il primo lancio di armi e materiali da parte degli Alleati. Al di là del suo valore strategico, questo evento sancisce il riconoscimento politico dell’attività partigiana. Il 24 maggio, giorno dell’ultimatum per i bandi di arruolamento, viene attaccato il presidio fascista di Villa Minozzo. I partigiani non riescono però a sopraffare il nemico e sono costretti a ripiegare, lasciando sul campo Franco Casoli Mollo a cui verrà intitolato un distaccamento. Il giorno successivo i fascisti, insieme ai rinforzi tedeschi, puntano alla Val d’Asta ma vengono fermati al Ponte della Governara, subendo gravi perdite. Dopo questa sconfitta, il 9 giugno tentano inutilmente di riprendere il controllo del presidio di Villa Minozzo. Dalla metà di giugno anche il territorio minozzese, temporaneamente liberato, diviene parte della “Repubblica di Montefiorino”. Il 10 luglio un distaccamento garibaldino diffonde un manifesto che esorta i cittadini a pagare le tasse comunali, ma la controffensiva tedesca di fine luglio pone brutalmente fine all’esperienza della zona libera. Ad inizio settembre, cominciano ad operare i CLN della montagna ed anche il Consiglio Comunale di Villa Minozzo viene eletto democraticamente.

Luciano Fornaciari Slim, caduto a Febbio il 31 luglio 1944, è ricordato in una edicola presso la chiesa di san Lorenzo, mentre un’altra edicola è stata dedicata nel 1977 ai martiri di Minozzo del 4 agosto 1944.

A Lama Golese un monumento ricorda il primo aviolancio alleato ed il campo di addestramento partigiano. Nel 1965 è stato posizionato un cippo al Passo delle Forbici nei pressi di una fonte dove il 2 agosto i partigiani della Brigata Stella Rossa e del battaglione sovietico vengono attaccati dai tedeschi.


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